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Ma il Municipio cosa fa…..? Di S. De Biase
Citando, con licenza, una famosa canzone dello Zecchino d’Oro, c’è da chiedersi “il Municipio cosa fa?”. E, per certi versi, è proprio vero che non c’è nessuno che lo sa(ppia).
Lo Statuto del Comune di Genova, all’art. 58, dice che “I Municipi rappresentano le esigenze della popolazione del proprio territorio”. Capite, quindi, che quando dico che chi governa deve ascoltare e capire prima di fare, lo dico proprio perché quello è il compito, per legge, dei consiglieri municipali.
Per chi, come noi, vive nelle periferie e non a due passi da De Ferrari, il ruolo del Municipio è ancora più fondamentale, posto che le nostre esigenze, nostro malgrado, non sono le stesse di quelli che vivono a due passi dal centro.
Avrete sentito dire in questa campagna elettorale che le ultime due giunte Bucci/Piciocchi hanno ridotto sensibilmente il potere dei Municipi. La domanda che mi è sorta spontanea, quindi, è stata “è vero o è solo propaganda?”. La risposta, documenti alla mano è una e una sola: purtroppo è tutto vero.
Lo Statuto del Comune di Genova, infatti, è stato modificato più volte nel 2019, nel 2021 e nel 2024 sotto la giunta Bucci/Piciocchi e confrontandolo con quello vigente sino al 2018, si vede come svariati dei poteri prima attribuiti ai Municipi siano stati accentrati in capo al Comune.
La giunta Bucci/Piciocchi, in particolare, ha tolto ai Municipi, tra l’altro, poteri in materia di:
· servizi sociali e le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, da individuarsi in sede regolamentare;
· servizi educativi – scolastici compresa l’area di età da 0 a 6 anni;
· iniziative per lo sviluppo economico e le funzioni nei settori dell’artigianato e del commercio con esclusione della grande distribuzione commerciale;
· ricevimento di denunce o dichiarazioni inerenti i tributi comunali;
· attività per la tutela ambientale e del verde pubblico.
Ma secondo voi: i nostri anziani hanno le stesse esigenze sanitarie di quelli di Albaro o magari vivono mediamente in condizioni di maggiore indigenza? Le esigenze educative dei bambini di Cornigliano e Sestri sono le stesse di quelle di Castelletto o magari il nostro tessuto sociale chiede attenzioni particolari? Il nostro verde è curato come quello di Nervi?
Perché lasciare decidere tutto a Palazzo Tursi significa, con ogni probabilità, trattare situazioni diverse allo stesso modo (se non, addirittura, destinare tutte le risorse ovunque tranne che nelle periferie).Non solo!
Mentre sino al 2019, “per l’espletamento dei compiti e delle funzioni di loro competenza” ai Municipi venivano assegnate “risorse umane, finanziarie e strumentali” (in sostanza, soldi e persone), oggi il cordone della borsa dei Municipi è, nella sostanza, in capo al Comune (che, quindi, può stringerlo o allargarlo a proprio piacimento, anche senza tener conto delle esigenze del Municipio.
Leggetevi l’art. 60 dello Statuto e trovate tutto questo.
Compito di chi vincerà queste elezioni sarà portare i Municipi più in sofferenza (e quindi le persone che ci vivono) al centro delle scelte politiche.
E questi sono fatti, non propaganda. Sfido chiunque a dire il contrario.