Il disegno è chiaro lo abbiamo visto con l’assegnazione dell’ex mercato ad un unico soggetto privato per farne una palestra per la boxe anziché destinarlo a centro culturale multifunzionale oppure nel caso del teatro Calasanzio dove i Padri Scolopi hanno detto no al suo restyling, che sarebbe stato per loro a costo zero, all’unica condizione di concederne occasionalmente l’uso al quartiere. E poi ancora il Centro Civico che dopo la sua riapertura è diventato la vetrina elettorale dell’Amministrazione perdendo così ogni sua funzione inclusiva sociale, di discussione dei problemi che riguardano il nostro quartiere. Ciliegina sulla torta l’aver chiamato “Nuovo centro civico” il centro polisportivo dell’area ex Dufour gestito da privati nel chiaro tentativo di disincentivare ogni pubblica velleità culturale dei corniglianesi. Non si sa mai che il Centro Civico di villa Spinola Narisano potesse diventare un domani una Casa del Popolo piena di cospiratori comunisti.
Allora meglio disincentivare sul nascere certi comportamenti che possono creare occasioni d’incontro che portino alla reale conoscenza dei fatti.
Si perché da che mondo è mondo la Cultura fa paura al potere perché solo le persone con un discreto tasso di paura, causata dall’ignoranza e dal disinteresse, possono cadere nei luoghi comuni abilmente preconfezionati da certa politica.
Ecco che allora capiamo perché la cultura fa paura al clero nel caso del teatro, perché testi sacri e scienza non sono mai andati d’accordo. Perché fa paura a chi governa, perché un popolo acculturato è un popolo forte più difficile da controllare
Combattere questa diffusa ignoranza creando spazi di incontro, confronto e svago, deve essere la nostra battaglia che va combattuta con la Cultura l’unica arma che vale sempre la pena di imbracciare.
Se vedemmu
ilcornigiotto
