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Il “Gruppo di Lavoro” è morto e la Democrazia partecipativa non si sente tanto bene

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Il gruppo di lavoro municipale (di seguito GDL) si è costituito nell’anno 2007 con delibera n. 1 dell’ 11 gennaio. Scopo del GDL quello di “instaurare un canale di comunicazione tra le Istituzioni e i cittadini di Cornigliano per monitorare l’avanzamento dei lavori di bonifica delle aree dismesse dalle acciaierie e per confrontarsi sulle scelte urbanistiche.” Le aree in questione sono quelle a sud di villa Bombrini.

Il gruppo di lavoro alla sua nascita è composto da tre membri dell’allora Consiglio di Circoscrizione (ora Municipio) e dai rappresentanti delle seguenti organizzazioni: Associazione Lucani a Genova (Rocco Magno), Parrocchia S.Ambrogio (Paolo Collu), S.P.I. CGIL (Gianfranco Fini), ACLI Cornigliano (Oreste Paganelli), ARCI UISP Rizzolio (Enrico Valli), Comitato 4 Palazzi (Francesco Beretta), P.A. Croce Bianca (Fulvio Ferrari), Associazione Per Cornigliano (Cristina Pozzi), Filarmonica Cornigliano (Mauro Gandolfo), Auser Cornigliano (Maura Trò), Comitato Vivibilità Per Cornigliano (Maurizio Amorfini), Comitato Salute e Ambiente (Patrizia Avagnina), C.I.V. Le Botteghe di Cornigliano (Marco Crosetti), ARCI Uguaglianza (Luciano Tagliatti), Polisportiva Dilettantistica Cornigliano (Saverio Napolitano), Parrocchia S.Giacomo Apostolo (Giacomo Pala).

Negli anni a seguire fino a oggi il GDL si è ricostituito più volte con l’avvicendamento di altri sodalizi e consta oggi di 26 associazioni del territorio compresi i due gruppi parrocchiali. (vedi allegato in calce)

  “Questa iniziativa della Circoscrizione (ora Municipio, ndr) di coinvolgere le Associazioni e quindi i cittadini nelle scelte su Cornigliano è da noi valutata positivamente, a condizione che la Circoscrizione, ovviamente, tenga davvero conto delle nostre osservazioni, cosa che in passato non è mai successa”.

Così almeno commentava l’allora presidente dell’Associazione per Cornigliano (ONLUS) Cristina Pozzi riferendosi alla nascita del GDL. Esternazione che non può che trovarci d’accordo peccato che una volta democraticamente eletta alla presidenza del nostro Municipio sia stata la prima a non tenere conto di quell’auspicabile coinvolgimento che veniva dal GDL assegnando un bene pubblico come l’ex mercato ad un unico soggetto privato salvo poi, a fatto avvenuto, fare sue con un copia e incolla quelle linee guida che ne prevedevano l’assegnazione attraverso un bando pubblico per un utilizzo multifunzionale così come lo stesso GDL si era espresso e come si evince da due precedenti delibere di Giunta e Consiglio municipale votate all’unanimità.

Fa certamente colpo il predicozzo quando si è all’opposizione salvo poi decidere diversamente quando si va al governo del Parlamentino. Un irrazionale comportamento che non tiene conto di partecipate e condivise esperienze e competenze pregresse di quei soggetti che vivono ogni giorno il territorio e lo conoscono a fondo.

Ma dove sono finiti quei buoni propositi che permetterebbero di sviluppare processi decisionali partecipativi e inclusivi di una intera comunità, e non di singoli interessi privati, che aiuterebbero le amministrazioni a comprendere i reali bisogni a cui rispondere e a compiere scelte migliori, grazie al contributo dei destinatari fruitori di un servizio in una chiave propositiva?

Chissà come la prenderebbero oggi i padri fondatori del GDL,  tra i quali spiccavano figure sempre in prima fila come Padre Giacomo Pala, apprendendo quanto oggi accade nelle aree di Bombrini nel silenzio assenso del Municipio mentre i corniglianesi vengono esclusi da ogni parere o decisione sul loro destino che avrebbero potuto esprimere attraverso il GDL.

Diteci chiaramente che “la democrazia partecipativa non ci piace perché mette a rischio il potere”, anzi: “che è morta” così ci leviamo il pensiero.

oerre

(dis. di Anza)

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