In evidenza

Il quartiere che non c’è.

Una premessa. L’amministrazione comunale, attuale, precedente e quella che a breve si  insedierà a Tursi, hanno approntato e appronteranno la riqualificazione prevista dall’Accordo di programma. Come è andata è noto  e ne abbiamo già parlato  e ne parleremo ancora mentre alcuni interventi come la rotonda di piazza Massena, su valletta rio S. Pietro e sulle aree di Bombrini, di cui sappiamo poco o nulla, devono ancora iniziare.

Detto questo mettiamo adesso il caso che in questo lasso di tempo da qui al 2030 un’amministrazione realmente attenta a quelle che sono le vere necessità dei corniglianesi abbia finalmente dato loro ascolto e messo a posto ogni cosa accontentandoli e proviamo ad immaginare di fare, parafrasando l’amico Jeff Quiligotti,  una breve  “Passeggiata post siderurgica” da ponente a levante in alcuni luoghi del nostro quartiere  

In piazza Moisello troviamo un posto di Polizia Locale accogliente con un piantone cordiale pronto a raccogliere ogni nostra richiesta. Proseguendo per piazza Monteverdi, dove c’era l’ex mercato rionale, notiamo un’insolita vitalità nel luogo che prima ospitava una palestra per la boxe e adesso pronto a trasformarsi  all’occorrenza in cinema, teatro, centro culturale, mercato, ecc. Sulle locandine a latere dell’ingresso possiamo leggere una programmazione vasta degli eventi che si terranno al suo interno nei mesi a venire.    La presenza del centro culturale multifunzionale ha ridato vita a quella parte così degradata del quartiere e conseguentemente ad alcuni esercizi commerciali in prossimità. Domandiamo che fine ha fatto la palestra alla fiorista e apprendiamo con piacere che si è definitivamente trasferita nel nuovo palazzetto dello sport a Bombrini costruito da poco all’interno del nuovo parco urbano.

Già che ci siamo decidiamo di fare un passo al Giardino lineare. Dal basko fino alla nuova fermata FS di via D’Acri, finalmente in funzione, è un giardino fiorito e ben curato mentre non possiamo fare a meno di notare, meravigliati, un civile signore che da terra raccoglie le deiezioni del proprio cane.

Saliamo su da Via D’Acri e di fronte ci troviamo villa Serra. Abbandonata l’infelice ipotesi di trasformarla in un museo dell’acciaio ospita al suo interno, in una sorta di incubatore sociale, associazioni e servizi per il quartiere, e non solo, presenti anche nella vicina villa Canepa.

Da via Cervetto proseguiamo per viale Narisano dove, all’interno di una bacheca del risorto Centro Civico di villa Spinola notiamo l’elenco delle attività svolte al suo interno. Centro studi del ponente; ambulatori; centro prelievi; consultorio; anagrafe aperto tutti i giorni; l’elenco dei servizi è molto lungo e variegato.

Decidiamo di fare un passo dall’ex Bocciofila di piazza Rizzolio trasformata in un ritrovo per i giovani militi della locale Pubblica Assistenza. La presenza di tanti giovani ci rincuora e ci fa capire che un destino diverso è possibile per questo sfortunato  quartiere.

Quel quartiere che non c’è ma che oggi appare come una meta utopistica e irraggiungibile che non deve però fermare le più fantasiose attività mentali proprie degli ‘esseri intelligenti’ e soprattutto pensanti.   E a noi piace pensare, molto. 

oerre

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti

To Top