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Si sente, eccome, la mancanza di un Teatro a Cornigliano

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Venuta meno la speranza di ritornare ad avere un teatro a Cornigliano dopo il rifiuto definitivo dei Padri Scolopi del Calasanzio al ricorso ad una convenzione per un utilizzo anche pubblico del loro prezioso teatro Liberty, oggi inagibile, che sarebbe seguita al suo restyling e messa a norma che sarebbero avvenuti grazie all’intervento di finanziatori privati e quindi a costo zero per l’Istituto e del deciso NO del nostro Municipio che ha assegnato l’ex mercato ad un unico soggetto per farne una palestra per boxe anziché prevederne un uso multifunzionale che ne prevedeva l’uso anche come teatro, cinema e molto altro ancora, non possiamo che provare invidia nei confronti di altri quartieri genovesi che hanno la fortuna di poter disporre di un luogo dove poter godere dell’opportunità di immergersi in quell’esperienza unica e coinvolgente che solo un teatro può dare.

Un teatro visto anche come un’opportunità per esplorare temi e storie importanti, stimolare la riflessione e promuovere il dialogo sociale; insomma un luogo in cui i corniglianesi  possono sperimentare emozioni, connettersi con gli altri e vedere il mondo da prospettive diverse,  non solo un luogo di espressione artistica ma soprattutto di incontro sociale per stimolare riflessioni e empatia.

A Cornigliano c’erano ben cinque teatri. L’Esperia di via De Cavero, il parrocchiale di Via Minghetti, il Calasanzio, quello del CRAL dell’acciaieria, quello parrocchiale di Campi e, fiore all’occhiello del quartiere e non solo, l’Eden di via Pellizzari. Di questo vi voglio parlare attraverso un ricordo di Giacomo Marchese il compianto corniglianese amato presidente del fu Circolo dei Pescatori della Colombara.

“Una meraviglia specialmente agli occhi di adolescente, ricordo il primo film per l’inaugurazione: “Avventura” film americano con Green Garson e Clark Gable, particolare curioso: l’inaugurazione viene rimandata perché il parroco don Ettore Bisso (parrocchia di S. Ambrogio) chiamato per la benedizione trova da ridire sul fatto che ai due lati del palcoscenico ci sono due altorilievi che raffigurano ballerine con il seno nudo, quindi si rimedia con un velo sopra i seni. In questa teatro viene rappresentato tutto il possibile dall’opera lirica all’operetta, l’avanspettacolo chiamato anche varietà o Rivista, tutte le settimane per tanto tempo veniva programmato il venerdì-sabato e domenica cinema e varietà, ricordo artisti molto importanti come il Mago Bustelli i fantasisti Renato Maddalena e Fanfulla cantanti come Nella Colombo-commedie in genovese con l’indimenticabile Laerte Ottonelli e sua cognata Rosetta Ghio – Giuseppe Marzari era di casa a Cornigliano e anche Mario Capello il grande della canzone genovese i chitarristi Schenone e del Corso, il mago comico Mac Rooney, il teatro Eden è stato per tanti anni veramente una cosa meravigliosa per l’immensa attività artistico teatrale che svolgeva…………” Questo era l’Eden.

Se è vero come è vero che solo la cultura potrà salvarci dal “Grande fratello”,  “L’isola dei famosi” e dalla “Pupa e il secchione” non sarà che qualcuno ha paura che i corniglianesi andando a teatro diventino troppo acculturati e si salvino?

(foto da FB)

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