Leila ci lasciava dopo una lunga malattia il 1 agosto dello scorso anno. Dopo essersi confrontata con la malattia con lo stesso coraggio con il quale aveva lottato per la chiusura del ciclo a caldo dell’acciaieria se ne andava all’età di 68 anni una delle figure centrali del movimento delle “Donne di Cornigliano” tra gli anni 80/90.

Le dure battaglie del “Comitato salute e ambiente” non sono riuscite a salvarla dalla malattia ma hanno sicuramente contribuito a salvare la vita a molte altre persone. Grazie al suo impegno nel Comitato, alla guida del Centro Civico Spinola Narisano restaurato grazie al contributo dei lavoratori siderurgici attraverso il salario sociale, ha dato un enorme contributo alla riqualificazione del nostro quartiere. Il suo impegno sociale e civile, la sua predisposizione al dialogo e al confronto e, quando necessario, il suo decisionismo mai subalterno a qualcuno nonostante il suo impegno politico, non venivano mai a mancare quando si riteneva necessaria quella mobilitazione civile che ha di fatto sancito il passaggio dalla Cornigliano industriale a quella post siderurgica.
Ogni decisione presa alla ricerca di una difficile compatibilità tra lavoro e ambiente veniva presa al Centro Civico di cui Leila era responsabile conduttrice. “PIU’ LAVORI, PIU’ VITA , PIU’ CONOSCENZE” divenne per quasi vent’anni una sorta di tormentone fino alla firma dell’accordo del 2005 che dava il via ad un nuovo inizio. Leila però non c’era perché ritenendo esaurito il suo compito, rinunciando ad una assicurata carriera politica che probabilmente chiunque altro avrebbe intrapreso, sceglie la sua libertà e si trasferisce a Roma per altri vent’anni. A seguire il ritorno alla sua amata Genova che molto deve a Leila, alle sue Donne e poi la malattia.
Il centro civico di Cornigliano negli anni in cui era diretto dalla Maiocco è stato il fulcro delle battaglie civili portate avanti da lei stessa e dalle donne di Cornigliano; uno dei luoghi veri della cultura a Genova, modellato sulla partecipazione attiva, l’affermazione della differenza di genere, il confronto.
Per tutto questo la minoranza del Municipio, attraverso una mozione, ha ritenuto che la memoria della persona di Leila Maiocco e delle sue battaglie che tanto hanno restituito al territorio di Cornigliano doveva essere portata avanti nel tempo, non solo con gesti simbolici ma con un atto concreto e significativo che poteva trovare la sua espressione migliore nell’intitolarle un luogo dal fortissimo valore simbolico come il Centro Civico di Cornigliano e impegnavano la Presidente Pozzi e la sua Giunta municipale per attivarsi presso gli assessorati competenti affinché il Centro Civico di Cornigliano potesse essere intitolato a Leila Maiocco.
Mozione respinta in quanto, a detta del Municipio, non sono trascorsi i canonici 10 anni dal suo decesso ignorando il fatto che quando i soggetti ai quali può essere intitolato un bene o una strada sono legati alla storia cittadina e hanno avuto rilevanza per una intera comunità da questa prescrizione è possibile derogare se si tratta di un soggetto che vanta particolari meriti nei confronti della nazione. E Leila lo merita perché ha dato vita ad un desiderio universale di salute, miglior vita e maggior benessere che pareva impossibile da raggiungere a decine di migliaia di persone.
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