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Normalità e umiltà parole sconosciute da certa politica

Se è vero che il potere logora chi non ce l’ha occupare il potere solo per proprio godimento, ambizione e prestigio senza le caratteristiche essenziali di competenze e onestà intellettuale che qualifichino una classe politica adeguata ai compiti di governo di un Comune o di un Municipio è perverso, inutile, dannoso e da irresponsabili.

Constatato sulla nostra pelle che il mantra: “Ora ci siamo noi e comandiamo noi e chi c’era prima non ha fatto nulla” e che gli uomini e le donne del fare (quello che vogliono loro) pare non avranno vita facile alle prossime amministrative di maggio proviamo ad immaginare quali possono essere le caratteristiche di un ipotetico nuovo gruppo dirigente a Tursi e Pessagno.

Quello che è mancato all’attuale classe politica dirigente, a cui oggi cerca maldestramente di porre rimedio in zona Cesarini,  è l’umiltà morta e sepolta sin dal primo giorno di governo dall’assoluta presunzione di avere la soluzione a tutti i mali di questa città che la distingue dagli altri, perché da ciò nasce la pretesa della sua superiorità rispetto all’altra parte politica.

L’umiltà è una caratteristica delle classi politiche forti che cercano le soluzioni attraverso le condivisioni non alzando la bandiera di una pretesa superiorità morale e conoscitiva che nessuno ha. Solo un atteggiamento di rispetto verso caratteristiche contrastanti del proprio avversario politico distingue un classe politica al compito di governo. 

Dando per scontate onestà e competenza l’essere umili non basta quindi cos’altro vogliono gli eterni insoddisfatti corniglianesi dalla nuova amministrazione? La risposta in una unica parola: “NORMALITA’”.

Quella normalità sconosciuta ai corniglianesi, che è un diritto sacrosanto di ogni cittadino contribuente di vivere una vita dignitosa che non sia surrogata ogni volta dall’emergenza. Una normalità alla quale ciecamente quotidianamente potersi affidare fatta di piccole cose cha vanno dalla sicurezza del luoghi, dalla pulizia e igiene delle nostre strade, dalla manutenzione del nostro verde, dal rispetto dell’ambiente, ecc.  Insomma tutto quello garantitoci dalla nostra Costituzione e profumatamente da noi pagato attraverso imposte locali e nazionali.

Tutto questo fa apparire patetico il teatrino elettorale sui social di chi per qualche consenso ostenta estemporanei interventi sul nostro territorio ben lontani da quella normalità quotidiana che ci aiuterebbe  a  farci sentire più cittadini e meno sottoposti ad una autorità sovrana da non disturbare.

Ilcornigiotto

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