Persino nell’ultimo atto della sua breve e tribolata esistenza, il Municipio uscente del Medio Ponente ha voluto umiliare ancora una volta Cornigliano Ligure e i Cornigiotti.
Il compito se lo sono assunto due consiglieri: Andrea Lemmi e Nicolò Remondini.
Doi zoenotti fin qui noti soprattutto per la disinvoltura con la quale, venendo da simpatie riformiste in quota Calenda, sono prima entrati in Municipio con le liste di Bucci e Toti per poi, con la popolarità in caduta libera della maggioranza che li aveva eletti, chiedere asilo politico al Gruppo Misto.
Senza consultarsi con i cittadini, quasi si trattasse di cosa loro, hanno proposto e ottenuto di intitolare in Parco degli Erzelli ad una politica francese, Simone Veil, e nel farlo neppure un dubbio li ha sfiorati.
Non che il Parco degli Erzelli sia di Cornigliano Ligure, e che per questo i Cornigiotti avevano il diritto di essere quanto meno interpellati.
Non che la personalità proposta non abbia alcun legame con Genova, con Cornigliano Ligure o con Sestri Ponente.
Non che si tratti di persona che non ha avuto niente a che fare con scienza, medicina o ricerca, attività di vocazione degli Erzelli.
Non che Cornigliano Ligure ancora non abbia uno spazio in memoria delle vittime della siderurgia in mezzo alle case.
Non che non lo abbiano neppure personalità che hanno fatto la storia recente del nostro Comune sottomesso, come Padre Giacomo Pala, o Leila Maiocco.
Non li ha dissuasi neppure che non siano ancora passati 10 anni dalla morte della Veil (Parigi 30/06/2017, ndr), lo stesso motivo per cui un mese fa è stata strumentalmente rifiutata l’intitolazione del Centro Civico alla Maiocco.
Niente di tutto questo è importato ai due proponenti, in fuga dalla maggioranza che li aveva eletti.
Neppure è interessato alla minoranza di sinistra, che li ha appoggiati fottendosene di Cornigliano Ligure e dei Cornigiotti.
Per supremo sfregio, non è interessato neanche alla maggioranza di sedicente destra, che si è astenuta pur di garantirsi il sostegno dei due transfughi alla mozione sul “piano comunale del verde”.
A tener dietro all’incapace arroganza della giunta uscente, sono stati tre anni impegnativi.
Speriamo che i prossimi cinque, viaggino su un binario diverso.
Se però questo infame colpo di coda dovesse essere un’anticipazione di quello che ci aspetta, non ci saranno sconti per nessuno in futuro, come non ce ne sono stati per il passato.
