Ormai il disegno è chiaro. Qualcuno pensa che i corniglianesi sono un popolo di idioti evidentemente ininfluenti politicamente in piena campagna elettorale altrimenti non si spiegherebbe l’abbandono delle istituzioni limitato oramai a reiterati inconsistenti annunci.
Detto ovviamente con il dovuto rispetto di chi, non militante oppure all’interno di qualche associazione e comitato, regala gran parte del suo tempo, e quindi della propria esistenza, al miglioramento della qualità della vita del proprio territorio indipendentemente da chi sia amministrato.
Il dubbio c’è e lo dobbiamo porre con brutale e scomoda franchezza.
Una riqualificazione in gran parte di scarsa qualità alla quale attribuire la conseguenza di mancati controlli a seguito di una altrettanto discutibile progettazione che ha portato a nuovi costi hanno finito per creare nei cittadini la convinzione che tutto fosse permesso, bastava risparmiare per restare in un budget per poi non rispettarlo a seguito di successivi interventi rivelatisi necessari in corso d’opera. Come direbbero gli autoctoni di Genova Albaro: <Ghe ne cresce pe’ Curniggen>
E’ evidente a tutti, fatta eccezione di progettisti, committenza, imprese appaltatrici e organismi preposti al controllo, che ad ogni irregolarità su Via Cornigliano è possibile porre rimedio . Lo sa bene la gente del posto, famiglie, scuole, scuole e anziani, commercianti ai quali si dovrebbe avere almeno il coraggio di chiedere scusa.
Ecco allora perché è giusto chiederci quanta idiozia scorra nelle nostre vene se siamo ancora disposti ad accettare questa condizione di traffico, alla quale abbiamo sottoposto più volte soluzioni all’Amministrazione, e di zigzagare tra buche e pavimentazione divelta.
Sarà forse per il fatto che Cornigliano “NON E? (udite, udite) ZONA RESIDENZIALE” come ci ha riferito la Polizia Locale quando è ci è stata rifiutata la richiesta della posa di dissuasori della velocità in alcune strade interne. Ma siamo veramente noi gli idioti? .
Per questo oggi è il caso di riflettere su noi stessi e sulla nostra presunta idiozia. Il futuro che vogliamo preparare ai nostri figli ce lo immaginiamo da vivere con qualità oppure da compiacenti, felici, ignoranti e ignavi ai quali non vale neanche la pena di chiedere scusa.
Come esseri umani siamo inclini a commettere errori ma evidentemente c’è chi non è disposto ad ammetterlo. Eppure la chiave per superare questi errori sarebbe riconoscerli attraverso delle scuse e non certamente annunciando che verrà posto loro rimedio con del bitume. Basterebbe anche solo un cartello che non riporti le promesse del politico di turno ma una semplice frase: <Cari corniglianesi contribuenti* (*è sempre bene ricordalo, ndr) scusateci per il disagio, al quale porremo rimedio in tempi brevi, dovuto a nostre sottovalutazione tecniche avvenute sia in fase progettuale che in fase esecutiva> Le firme in calce ovviamente dovranno essere quelle di Piciocchi, Bucci e di Fanghella visto che Società per Cornigliano è partecipata anche da Comune e Regione Liguria..
Se vedemmu
Ilcornigiotto
