“INIZIA IL PROCESSO PARTECIPATIVO” era il titolo che appariva e appare tutt’ora sui siti istituzionali. Strana concezione della “partecipazione democratica” quella che ha questa amministrazione che preferisce confrontarsi e trattare con interessati imprenditori anziché con i cittadini corniglianesi primi fruitori di un bene che dovrebbe rimanere pubblico.
Sono trascorsi circa venti anni da quando il Gruppo di Lavoro, formato allora da 16 soggetti tra sodalizi, comitati e parrocchie del territorio corniglianese costituitosi “al fine di instaurare un canale di comunicazione tra le Istituzioni e i cittadini di Cornigliano per monitorare l’avanzamento dei lavori di bonifica delle aree dismesse dalle acciaierie e per confrontarsi sulle scelte urbanistiche”, effettuò un primo sopralluogo presso le aree di Bombrini insieme ai rappresentanti di Società per Cornigliano e di Sviluppo Genova.
Ma quale confronto; ma quale comunicazione? A distanza di 20 anni il Gruppo di Lavoro, formato oggi da 26 tra associazioni e comitati del nostro territorio, parliamo probabilmente di una rappresentanza di qualche migliaio di corniglianesi, contribuenti e “elettori”, è di fatto stato escluso da ogni confronto in quanto ogni decisione presa sul destino di quelle aree, e non solo, viene “arbitrariamente” presa a Tursi.
Si perché quelle aree sono dei corniglianesi; conquistate con giorni e giorni di lotte e con ricorsi alla Magistratura; ultimo quello contro l’Autoparco che Bucci voleva imporci.
Inutile fare giunte itineranti senza fare una politica che punti all’inclusione e all’ascolto dei residenti su quanto si intende fare e non su quanto si è già deciso di fare.
Nel rendering di copertina una delle innumerevoli idee

El Morisco
21/02/2025 at 4:13 PM
Figuriamoci se dovessero vincere di nuovo le elezioni: aumenterebbero in protervia e menefreghismo. È ora di tornare a rispettare le regole e gli lettori. E chi non vota non ha diritto di parola, non ci sono scuse…..