In balia dell’amministrazione centrale, anche se della propria parte politica, non dispongono delle risorse e competenze a loro necessarie per la gestione del proprio territorio e sono spesso tenuti dalla stessa all’oscuro di importanti interventi che avvengono all’interno dei propri confini. Un comportamento che non gratifica e che è frustrante per chi è stato democraticamente eletto al loro interno che potrebbe giustamente porsi la domanda: “Ma cosa ci sto a fare qui se poi altri decidono per me?”
Sono in molti a pensare che un’eccessiva autonomia dei municipi, specie quelli governati in contrapposizione con l’amministrazione centrale, potrebbe rappresentare un serio problema per il governo della città
Ecco perché i municipi dovrebbero rivendicare quei poteri e quella discrezionalità nelle scelte che l’amministrazione centrale, per evidenti ragioni di opportunità politica, preferisce tenere per se insieme ai cordoni della borsa mentre lascia ben volentieri ai municipi le beghe quotidiane sempre pronti ad apparire al prossimo taglio del nastro.
In conclusione per un vero decentramento amministrativo servirebbero più risorse, più poteri, più discrezionalità e quindi più dignità per i municipi se veramente si vuole fare un trasferimento di competenze dall’amministrazione centrale di Tursi ai parlamentini di prossimità. Altrimenti i municipi, completamente disumanizzati, assomiglieranno sempre di più a dei fronte office di un’azienda e noi, cittadini contribuenti, ai suoi clienti o utenti. Uno sportello del cittadino, un sorta di call center virtuale al quale potremo rivolgere attraverso il web le nostre istanze ad una ottusa intelligenza artificiale che cercherà la soluzione ai nostri problemi nel più breve tempo possibile. Sta già accadendo con le piattaforme telematiche attive: “SegnalaCi” e “ProponiTi”.
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