A Cornigliano manca un luogo che faccia incontrare le persone. Una casa di quartiere insomma che avvicini bambini e anziani, adolescenti e immigrati, genitori e persone sole dopo la chiusura di ritrovi storici che ha provocato uno sfaldamento sociale mentre le associazioni rimaste con grande fatica cercano di salvare il salvabile costrette ad essere più attente alla loro stessa sopravvivenza che a quelle che sono le richieste che vengano dal territorio.
Eppure a Cornigliano di spazio pubblico da destinare alla socialità collettiva ne rimane molto anche dopo l’infelice scelta del nostro Municipio di destinare l’ex mercato ad un unico soggetto privato. Pensiamo solo a villa Serra, alle aree di Bombrini e a quella parte dell’area ex Dufour abbandonata da anni al degrado senza che ci sia dato conoscere quale destino l’amministrazione riserverà a quei luoghi.
A Cornigliano l’utilizzo dello spazio pubblico è fondamentale eppure i corniglianesi sono i primi a non sapere cosa riserba loro il futuro; se le scelte rispetteranno quelle condizioni critiche degli anziani che a causa della loro difficoltà nell’utilizzo degli strumenti tecnologici, hanno subito e subiscono tutt’ora il maggiore isolamento e abbiano pensato ai più piccoli privati di spazi vitali; agli adolescenti costretti ad interrompere le loro relazioni amicali in luoghi protetti venuti meno negli anni
Una cosa è certa. I sodalizi rimasti, le nostre scuole e i nostri insegnanti non ce la possono fare da soli a resuscitare la socialità e quindi la cultura nel nostro territorio per perseguire insieme l’obiettivo educativo nel senso più elevato del termine; aiutando bambini, adolescenti e anziani, le fasce più fragili insomma, a ritornare a relazionarsi in modo positivo, costruttivo e, perché no anche critico rinnovando in loro stimoli e passioni assopite da anni che pur nel ricordo del passato siano anche vicine ai gusti dei giovani.
(Nella foto un evento del CIV nell’ex mercato)
