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Quando eravamo scemi e qualcuno lanciò l’idea di una Disneyland a Cornigliano. Fu una occasione perduta?

(dal web) “Il colosso americano stava infatti cercando di insediarsi in Europa: come poi avvenne, ma alle porte di Parigi. Il consiglio di un noto imprenditore(Garrone, ndr) fu oggetto di indifferenza e veri e propri sberleffi. In una assemblea, per fare un esempio, si alzò un operaio dicendo con voce sdegnata: E noi dovremmo vestirci da Topolino? I contrari, soprattutto sindacalisti e politici, temevano fra l’altro l’impoverimento professionale del personale che ne sarebbe conseguito; in sostanza, da operai metalmeccanici specializzati ad addetti alle giostre o poco più. Un affronto, per molti, alla dignità della classe operaia. Il grande parco divertimenti di Parigi è attualmente un complesso che produce reddito e lavoro; viene condotto con sofisticate tecnologie e criteri gestionali di successo. Tant’è vero che adesso la Disney conta di espandersi anche in Inghilterra. Con i se e i ma non si fa la storia. Possiamo almeno immaginare che cosa sarebbe oggi Cornigliano se la geniale idea di Garrone fosse stata accolta?

Inquinamento ambientale zero virgola, case non deprezzate ma aumentate di valore, affari per negozi e locali pubblici, crescita di valore aggiunto non soltanto economico ma soprattutto di nuove idee e progetti in particolare elaborati da energie fresche e giovanili, Genova assurta fra le capitali turistiche mondiali.

Allora la proposta di creare la città dei giochi al posto dell’Italsider, nell’immensa area di Cornigliano, che stava incominciando a entrare in crisi, suscitò perfino ilarità. “Topolino dentro l’altoforno?”, titolavano i giornali dell’ epoca, ultrascettici. Eppure anche quello era già un tentativo di riscattare una area il cui destino post industriale era già in discussione. Incominciava una lunghissima agonia. In Parlamento si varavano le leggi siderurgiche per agevolare l’uscita di operai e impiegati da un settore al collasso”

La partita non si aprì anche a causa delle opposizioni in consiglio comunale e la storia sappiamo come è finita e la Disneyland europea aprì a Parigi. “Disneyland Paris” nel 2023 ha fatturato 2,6 miliardi di dollari e prodotto utili per 47 milioni di euro. Lo scorso anno l’hanno visitata 14 milioni di persone (oltre 320 milioni dalla sua apertura) e da lavoro a 16 mila dipendenti.

Adesso che la crisi continua e dobbiamo lottare perché sia garantito il lavoro a chi oggi è dipendente di ArcelorMittal non possiamo fare a meno di pensare se sia ancora così necessario che si continui a produrre acciaio a Cornigliano e se da proposte nuove o pregresse apparentemente negative, come ad esempio lo era Disneyland, possono o potevano aprirsi opportunità di sviluppo, di maggiore occupazione, investimenti, migliore qualità della vita anche di chi lavora e vive oggi intorno ad una fabbrica dal destino sempre incerto e in forte crisi.

Vignetta di Anza

oerre

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