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Il quartiere che non c’è. Seconda puntata: la valletta Rio S. Pietro

Immaginiamo che siano trascorsi alcuni giorni dall’inaugurazione della nuova valletta Rio S. Pietro dopo l’atteso restyling eseguito dall’amministrazione con i denari di Società per Cornigliano. E’ un sabato mattina di giugno insieme ad altri pensionati “fancazzisti” decidiamo di farci una passeggiata all’interno del più grande parco pubblico urbano, boschivo, naturale della città. Procediamo da sud verso nord entrando dall’ex area Dufour. La prima sorpresa è rappresentata dalla nuova pavimentazione dei viali che sostituisce quella assurda “vesuviana” che non consentiva l’accesso al parco a mamme con passeggini e a persone anziane.

Nella pista di pattinaggio alla nostra destra ci sono alcuni bambini su pattini a rotelle accompagnati da “preoccupati” papà.

Poco più su, belli a vedersi e apparentemente robusti,  i nuovi argini del rivo S. Pietro a contenimento dei viali che parallelamente ad esso si inerpicano sulla collina.

Si nota finalmente la sistemazione delle bocche antincendio, dei cestini della raccolta dei rifiuti, dei corrimano a protezione dei camminamenti e dei lampioni con pannelli fotovoltaici che erano stati vandalizzati dopo pochi giorni dall’inaugurazione avvenuta nell’anno 2000 e mai ripristinati fino ad oggi.

Notiamo alcuni operai di Aster, mai visti prima d’ora, intenti a ripulire da alcuni rifiuti e foglie uno spazio e all’installazione di attrezzature del “Percorso vita” anche quello vandalizzato da oltre vent’anni e mai ripristinato.

Incontriamo un gruppo di persone giovani e meno giovani, uomini e donne, che indossano vistose pettorine rifrangenti con sulla schiena scritto G.E.V.; incuriositi chiediamo loro chi sono e cosa fanno in quel luogo.

<Siamo volontari delle Guardie Ecologiche Volontarie e vigiliamo perché nulla di brutto accada a questo unico e meraviglioso parco> rispondono. Veniamo a conoscenza che la maggior parte di loro non abita a Cornigliano. Ci complimentiamo vergognandoci un po’ per la scarsa attenzione che noi stessi abbiamo riposto a quel luogo stupendo.

Attraversiamo il rivo sui ponti in legno ricostruiti e ci rechiamo verso l’arena estiva a nord ovest della valletta. Nonostante la giornata calda una ventina di giovani scout hanno improvvisato un campo estivo e cantano canzoni anni 60/70 accompagnati da una chitarra.

Arranchiamo verso nord all’ombra delle acacie lasciando spazio al alcuni giovani che in mountain bike procedono in senso inverso e alla nostra sinistra appaiono gli orti urbani coltivati prevalentemente a fave fino verso l’altro accesso al parco di passo Speich sul limitare nord della valletta.

Due famiglie sono intente ad approntare un picnic con fave e salame e tanto di barbecue nell’area attrezzata mentre alcuni bambini giocano con i propri cani nell’apposita area canina.

Notiamo poco più in la un fabbricato simile ad una chiesa posto in posizione dominante. Ci avviciniamo; non vediamo nessuno ma notiamo sulla porta d’accesso una targa su cui leggiamo: SEDE LIPU – GEV – PROTEZIONE CIVILE mentre un altro cartello ci fa ben presente che la valletta è anche di rilevante importanza floro-faunistica.

Da passo Speich procediamo (finalmente) in discesa verso la mattonata SS Giacomo Apostolo fino a via dei Sessanta godendo di stupendi panorami tra mare e serre. Entusiasti pensiamo di ritornarci ancora portando con noi i nostri nipoti ma la ritroveremo ancora in queste condizioni?

oerre

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