Si dice che per il restyling di via Cornigliano, probabilmente l’opera pubblica più importante prevista dalla riqualificazione del quartiere assegnata tramite gara d’appalto da Società per Cornigliano, siano stati spesi alla fine circa 8 milioni di euro. L’esito dei lavori è quello discutibile che ben tutti noi conosciamo. Ma cosa si intende per appalto pubblico e chi deve vigilare perché l’opera venga eseguita conforme in qualità, quantità e costi?
Un appalto pubblico è un contratto attraverso il quale una pubblica amministrazione affida ad una o a un gruppo di imprese, quest’ultimo è il caso di via Cornigliano, la costruzione di un’opera. Questo strumento è fondamentale per permettere alla pubblica amministrazione di soddisfare la domanda pubblica di beni e servizi necessari per raggiungere i propri obiettivi istituzionali.
La normativa che regola gli appalti pubblici è il codice dei contratti pubblici, il D.L.gs 36/2023
Le fasi di un appalto pubblico vanno dalla pianificazione e programmazione fino al controllo finale tecnico amministrativo passando per l’affidamento dell’opera perché tutto si sia svolto come preventivato.
Il protagonista indiscusso di questa fase è l’impresa o le imprese aggiudicatarie dei lavori che provvedono alla realizzazione degli stessi nei tempi e nei modi pattuiti in precedenza. I lavori devono essere svolti a regola d’arte e in conformità con quanto disposto nel contratto. Possiamo affermare che si tratta della fase più importante dell’intero appalto in quanto si concretizzano tutte le aspettative precedentemente programmate. Si conclude con l’approvazione del collaudo, per i lavori, o con la verifica di conformità dell’opera svolta. A seguire avviene il Controllo tecnico-amministrativo da parte delle figure coinvolte (RUP, DEC, collaboratori, ecc.), che comportano l’emissione di certificati di regolare esecuzione e mandati di pagamento del corrispettivo contrattuale. I controlli, opportunamente documentati, devono venire effettuati soprattutto in corso d’opera e sono finalizzati all’accertamento del rispetto delle condizioni e dei termini stabiliti dal contratto di appalto in particolar modo riferiti alla qualità, ai costi e al rispetto delle norme e leggi in materia di sicurezza.
Ma veniamo al caso specifico su via Cornigliano per dare un giudizio sui lavori svolti non da “umarel” ma da cittadini residenti, attenti e responsabili nonché principali fruitori dell’opera in questione che, probabilmente per sottovalutazioni, fin dal suo inizio ha dovuto affrontare non poche difficoltà per la presenza di innumerevoli sottoservizi ed in particolare del cunicolo centrale. Completato il sedime, nel momento in cui si è messo mano agli arredi, in particolare modo alle aiuole a raso, moltissime le lamentele di cittadini rivolte all’infopoint dei lavori attraverso mail e numero verde che ne prevedevano vita breve; e così è stato al punto che molto più saggiamente sono state tutte sopraelevate con ulteriori costi.
Altre problematiche sono venute fuori dalla pavimentazione stradale in prossimità degli attraversamenti pedonali e degli incroci subito ammaloratasi a causa del traffico pesante e per l’utilizzo di materiali evidentemente non adeguati. I passaggi pedonali sono stati rifatti da Aster mentre rotture varie alle quali si pone rimedio alla bisogna con del bitume sono presenti un po’ ovunque. E’ indubbio il fatto che il risultato estetico non è quello di un’opera costata milioni di denaro pubblico (nostro). Altra questione i totem posti a dimora e poi successivamente rimossi alle estremità del quartiere con altri costi dei quali non si sa più nulla.

Insomma appare evidente che le cose non sono andate come dovevano andare e ogni intervento che è seguito e segue tutt’ora a porre parziale rimedio è un palese brutto “tapullo” fatto spesso passare per una solerte attenzione al territorio da parte dell’Amministrazione. Come nel caso dell’annuncio del rifacimento delle aiuole che sarebbe costato molto meno se si fosse dato ascolto alle comunicazioni dei cittadini.

Altra questione il bordo d’acciaio a perimetro delle aiuole di piazza Rizzolio messo e poi rimosso perché rappresentava un palese pericolo per l’incolumità dei bambini. Ma è così difficile ascoltare una qualificata rappresentanza dei residenti prima di architetti della new age?
Quello che i corniglianesi si chiedono è se ci sono responsabilità per quanto accaduto, visto che presumibilmente sono stati effettuati collaudi e qualcuno gli avrà pur firmati; e se l’impresa è stata pagata per un lavoro malfatto o se ci sono contenziosi in corso. Sarebbe corretto saperlo almeno riusciremo a capire con chi dobbiamo prendercela.

El Morisco
14/01/2025 at 8:31 PM
Questo testo è tagliato sulla parte destra ed illeggibile.Non è l’unico illeggibile perché tagliato a destra. Sembra sia scentrato, peccato…. Anche il mio scritto ha problemi a destra
Maria Bruna Arnera
04/02/2025 at 10:47 AM
👍👍