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Quale sanità? Ovvero se hai i soldi la salute è tutto

Sono sempre di più i genovesi che si rivolgono alla sanità privata. Si dice il 40%. Ospedali pubblici oramai come se fossero cliniche private attraverso l’intramoenia dove arrivi a pagare anche € 150 per una visita specialistica dallo stesso professionista che opera nello stesso ospedale al quale se chiedi una visita attraverso il CUP al costo del solo ticket le disponibilità o non ci sono o sono alle Calende.

L’urgenza che il medico di famiglia evidenzia sulla richiesta di visita o di esame non ha alcun valore se non quello di manlevarlo dalle responsabilità che un domani, una tardiva diagnosi  che potrebbe causare nefaste conseguenze, potrebbe coinvolgerlo. E’ il caso di una colonscopia richiesta per presenza di sangue occulto nelle feci ad esempio per la quale si deve attendere mesi e in qualche caso anni.

Il neo governatore/manager Bucci propone una sorta di carnet di prenotazioni fino a 3 anni per i malati cronici che devono effettuare controlli periodici ignorando il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi i cronici prenotano le visite successive negli stessi ambulatori dove effettuano i controlli di routine .Palliativi da farmacista che non risolvono il problema delle attese né servono a guarire il vero grande malato cronico: la Sanità Pubblica.

Allora chiami il CUP e lo devi fare nella consapevolezza che non te puoi prendere con chi dopo diversi minuti di attesa ti risponde: “Mi dispiace ma non c’è nessuna disponibilità. Provi a chiamare ogni tanto può darsi che qualcuno rinunci” Oppure muoia nell’attesa penso io. Mors sua vita mea.

Ma non bisogna prendersela perché se ci hanno chiamati “pazienti” ci sarà un motivo altrimenti ci chiamavano “incazzanti”.

oerre

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