Alloggi protetti del Comune di Genova abitati in prevalenza da persone anziane; un istituto (La magnolia) che opera negli ambiti che riguardano la disabilità, soprattutto quelle gravi e gravissime; un ricreatorio parrocchiale e centro sportivo nel quale gravitano ogni giorni centinaia di persone in prevalenza bambini. Tutto questo in una strada a doppio senso di circolazione nella maggior parte della suo percorso larga meno di 3 metri.
Tutto questo non è sufficiente per far si che l’Amministrazione installi alcuni dossi artificiale dissuasori della velocità. Perché, udite, udite, Cornigliano non è zona residenziale, almeno per la Polizia Locale. Sotto la risposta della PM ad una specifica richiesta di chi ci vive.
“……………In merito alla sua proposta di posizionare dossi sulla sede stradale (rif. via Tonale) questo non è consentito in quanto tali manufatti sono consentiti solo in strade interne a zone classificate residenziali e la delegazione di Cornigliano non ne ha le caratteristiche.”
Qualcuno dovrebbe spiegarci perché nelle vie interne Antica romana di Quarto e di Quinto, che sono la prosecuzione naturale della stessa via (Aurelia), i dossi sono consentiti. Altra città? Altra Amministrazione?
Nel dubbio mi vado a leggere cosa si intende per “Area residenziale” e leggo: “Le zone residenziali sono quelle aree di un comune in cui prevalgono edifici con funzione abitativa su quelli commerciali, direzionali, produttivi, industriali e rurali.” In via Tonale non esiste nessuna attività commerciale, direzionale, industriale e tantomeno rurale, sono solo abitazioni in gran parte di proprietà di Arte e allora mi viene da pensare non è che chi ha suddiviso le zone a suo tempo ha tenuto conto di tutta l’area industriale compreso Campi e ci ha condannati a vivere nel limbo? Ma se qualcuno chiede dove risiede a uno di Cornigliano questi cosa gli risponde se non abita in una zona residenziale? <Vicino all’ILVA o all’Ansaldo>
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