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Salta a Roma l’accordo con i Padri Scolopi per il restyling del teatro Calasanzio

Oggi parliamo dell’ex Teatro Calasanzio. Dopo il mancato accordo con i Padri Scolopi del Calasanzio e una diversa destinazione d’uso assegnata dal nostro Municipio all’ex mercato comunale di piazza Monteverdi è destino che questo quartiere non torni in possesso di almeno uno dei diversi cinema e teatri che aveva un tempo. Gli anziani autoctoni come chi scrive ricorderanno l’Eden di via Pellizzari, l’Esperia di Via De Cavero, il teatro Parrocchiale di Via Minghetti, il CRAL dell’Italsider, il Teatro Calasanzio e il Teatrino parrocchiale di Campi oggi inagibile. Nonostante l’impegno formale del Consorzio Global, che a proprie spese aveva redatto un progetto di restyling con relativo capitolato lavori e trovati probabili finanziatori per restituire il Teatro Calasanzio, un vero e proprio gioiello in stile Liberty con un’acustica talmente perfetta da essere utilizzato in passato dai musicisti del Carlo Felice), alla fruibilità dello stesso istituto, del nostro quartiere e della città intera, attraverso la firma di una convenzione.

Anche se l’intervento era stato favorevolmente accolto dagli stessi Padri Scolopi genovesi la pratica si è poi definitivamente arenata negli uffici romani dell’istituto religioso. Va detto che l’intervento sarebbe stato a costo zero per l’Istituto in quanto il Consorzio Global si sarebbe fatto carico di ogni spesa. Unica condizione posta era la firma di una convenzione per un uso anche pubblico.

Cresce così il fronte del NO alla cultura nel nostro territorio che si allarga dalle istituzioni laiche anche a quelle religiose rendendo così vano ogni tentativo di portare avanti nel nostro quartiere una politica culturale che parta dalla creazione di luoghi di coinvolgimento, di aggregazione, d’incontro e confronto capaci di farsi interpreti delle passioni, delle emozioni di una Comunità che assiste ad uno spettacolo di cui è o è stata magari protagonista suggerendone i contenuti.

oerre

1 Comment

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  1. El Morisco

    17/11/2024 at 4:19 PM

    Trovo molto grave che le Istituzioni non muovano un dito ed arrivare di concerto ai Padri Scolopi ad una soluzione che farebbe bene a loro ed ai Corniglianesi. Spero che almeno i partiti di opposizione al Comune preparino una controproposta per evitare questo ennesimo scempio a danno della cultura nella nostra Delegazione. Stiamo diventando una terra di nessuno, nemmeno per chi ci abita

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