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C’è chi dice no ad un Corpo di Guardie Ecologiche Volontarie (G.E.V.) a Cornigliano e nella città

Cornigliano ligure ha il più grande parco pubblico urbano, boschivo naturale della città. La Valletta del Rio S.Pietro, quasi dodici ettari di polmone verde da almeno due decenni in uno stato di totale abbandono, incuria manutentiva e a forte rischio idrogeologico. Almeno nelle intenzioni dell’Amministrazione pare che finalmente si intenda metterci mano con un intervento pubblico finanziato da Società per Cornigliano del costo di oltre un milione di euro che lo riporti alle originarie condizioni.

Mentre a novembre inoltrato attendiamo ancora un inizio dei lavori, previsto dall’assessore Avvenente per marzo u.s. e che secondo il vice Sindaco Piciocchi doveva invece avvenire in ottobre u.s. che almeno ponga rimedio al forte rischio idrogeologico più volte segnalato, viene però spontaneo porci la domanda: <Ma una volta messo in ordine il parco sarà oggetto di un programma manutentivo rispettato nel tempo da Aster, che si è sempre fatta pagare per una manutenzione che non faceva (si narra circa 60/70 mila euro l’anno) oppure verrà abbandonato a se stesso come accaduto il giorno dopo la sua inaugurazione avvenuta nell’anno 2000?> E poi ancora: <Cosa possono fare i corniglianesi, mi riferisco a quelli civili, per prevenire e combattere il malcostume all’origine del degrado attuale insieme all’incuria amministrativa?>

Alla prima domanda dovrà rispondere l’Amministrazione mentre alla seconda possiamo rispondere noi in modo concreto e costruttivo anche se dobbiamo dire che la nostra idea non è piaciuta all’attuale maggioranza di governo del centro destra che all’unanimità l’ha bocciata in Città Metropolitana e neanche all’assessore comunale preposto Gambino che durante un confronto con alcune associazioni del territorio si è detto contrario. A onor del vero va detto che l’unico amministratore che si è dichiarato favorevole alle G.E.V. è l’assessore Matteo Campora.

Senza ombra di dubbio possiamo e abbiamo l’obbligo civile e morale di fare qualche cosa. Ma cosa direte voi? La risposta è semplice. Non dobbiamo inventarci nulla ma semplicemente costituire un corpo di Guardie Ecologiche Volontarie (G.E.V.) cittadini e cittadine amanti della natura, volontari che dedicano il proprio tempo alla difesa dell’ambiente, che desiderano trasmettere agli altri le proprie conoscenze e la propria passione e che educano al rispetto del patrimonio naturale e paesistico della nostra regione. Dal nostro quartiere, che più di altri ha subito un indicibile degrado, un sperimentale esempio di rispetto dell’ambiente  che se avrà successo potrà estendersi in ogni Municipio.
Le G.E.V. si assumono l’impegno di collaborare, in modo continuativo e regolamentato, con gli enti organizzatori del servizio volontario di vigilanza ecologica, integrando la propria attività volontaristica con quella della Pubblica Amministrazione rivestendo la funzione di Pubblico Ufficiale svolgendo anche compiti di vigilanza, verificando il rispetto della normativa ambientale.
Le G.E.V. esercitano funzioni informative e sanzionatorie. Si relazionano con le scolaresche e la cittadinanza, informano sulle leggi e sui comportamenti finalizzati alla tutela ambientale, redigono verbali di accertamento o segnalazione riguardanti illeciti amministrativi di natura ambientale, partecipano a monitoraggi e ad attività di tutela della biodiversità, collaborano con le autorità competenti in caso di emergenze di carattere ecologico e per la difesa del territorio.
Nella nostra regione, il servizio volontario di vigilanza ecologica è disciplinato dalla legge regionale n.30 del  1990.
Le G.E.V. non sono “scappati di casa” o come qualcuno pensa una sorta di “ronda padana” ma vengono adeguatamente preparate a svolgere il loro compito  frequentando un corso di formazione e sostenendo un esame di idoneità. Vengono poi nominati dal Prefetto guardia giurata e ricevono il decreto di incarico dall’ente organizzatore presso il quale svolgeranno servizio. Hanno il dovere di prestare almeno 168 ore annue di servizio.
Le G.E.V. si identificano mediante il distintivo ed il tesserino, rilasciati ai sensi di legge. 

Ma vediamo più nel dettaglio gli ambiti di competenza. La guardia ecologica è un normalissimo cittadino che decide di mettere a disposizione della collettività, del tutto gratuitamente anche se è previsto un rimborso spese, parte del proprio tempo libero in azioni di tutela ambientale, di informazione, di prevenzione e di vigilanza.  E’ una Guardia Giurata ed e’ un Pubblico Ufficiale che procede all’accertamento di illeciti di natura amministrativa comminando sanzioni, accerta l’identità dei possibili trasgressori e può procedere al sequestro, quando necessario e consentito. · E’ particolarmente tutelata dalla legislazione vigente: in caso di oltraggio o minaccia si può avvalere della possibilità di denunciare il trasgressore per oltraggio, minacce o lesioni a pubblico ufficiale. Le funzioni Il servizio volontario di vigilanza ecologica svolge le seguenti funzioni: – Promuove l’informazione sulla legislazione vigente in materia di tutela ambientale; – Concorre alla protezione dell’ambiente ed alla vigilanza in materia ecologica, nonché all’accertamento delle violazioni di disposizioni in materia ecologica, contenute in singole leggi indicate nel decreto d’incarico; – Promuove l’educazione ambientale;  – Offre la propria disponibilità alle autorità competenti per collaborare in opere di soccorso in caso di pubbliche calamità o disastri di carattere ambientale.

Sono guardie particolari giurate (ecologiche o ambientali) nominate dal Prefetto o dal Presidente della Regione. Alle G.E.V. è affidato il compito di vigilare sull’osservanza delle norme STATALI e REGIONALI per la conservazione del patrimonio naturale e dell’assetto ambientale riportate dalle Leggi Regionali istitutive del Servizio di Vigilanza Ecologica Volontaria. Le G.E.V., sono autorizzate ad esercitare attività di vigilanza e sanzionatoria in materia di : – salvaguardia della flora spontanea e rara, disciplina della raccolta dei prodotti del bosco, del sottobosco e tutela della cotica erbosa superficiale; – disciplina e regolamenti dei Parchi Naturali Nazionali, Regionali e delle riserve naturali; – disciplina per lo smaltimento dei rifiuti (abbandono e combustione di rifiuti); – applicazione dei regolamenti comunali delle ordinanze sindacali finalizzate alla tutela dell’ambiente; – accensione di fuochi e abbruciamenti; – percorsi fuoristrada e parcheggi in prati e aree agricole; – tutela di alcune specie di fauna minore (formica rufa, gamberi, anfibi e chiocciole).

Detto questo ma come si diventa G.E.V.?

Sono cinque i passi da compiere prima di poter essere a pieno titolo una GEV

  • Il corso di formazione e apprendistato
  • Il superamento dell’esame
  • Il rilascio del Decreto di Guardia Giurata Ecologica o Ambientale da parte del Prefetto (o del Presidente della Regione). E’ un’autorizzazione di polizia ad esercitare l’attività di vigilanza.
  • L’ Atto di nomina o incarico a Guardia Ecologica con potere di accertamento di illeciti amministrativi, affidatole dal Presidente della Giunta Regionale o della Provincia, (la guardia diventa, nell’esercizio delle sue funzioni, Pubblico Ufficiale).
  • Dopo aver prestato giuramento davanti al Pretore o al Sindaco la GEV è legittimata all’esercizio delle sue funzioni.

Le Guardie Ecologiche Volontarie sono guardie giurate, ma sono anche qualcosa di più e di diverso: sono pubblici ufficiali. Le GEV esercitano la vigilanza. L’incarico è loro conferito da un organo della Pubblica Amministrazione per lo svolgimento di una pubblica funzione: l’accertamento di violazioni amministrative nel settore dell’ecologia. E’ grazie a questo che le Guardie Ecologiche Volontarie sono pubblici ufficiali e più precisamente agenti di Polizia Amministrativa. La G.E.V., nel suo lavoro di accertamento, ha il potere di chiedere le generalità: cosa che una semplice guardia giurata non può fare. Il cittadino quando è di fronte ad un pubblico ufficiale, è tenuto a fornire, se richiesto, le proprie generalità esibendo un documento valido per l’identificazione. La G.E.V. può e talvolta deve procedere a sequestro cautelare: una misura con cui si priva una persona del possesso di una cosa di sua proprietà per poter disporre di una prova della violazione commessa. Le G.E.V. stendono verbali che fanno fede sino a querela di falso

Vediamo ora in quali campi meno naturali ma di altrettanta importanza ambientale può inserirsi l’operato delle G.E.V. sul nostro territorio. Pensiamo solo alla diffusa brutta abitudine dell’abbandono selvaggio di ingombranti e di rifiuti pericolosi, al lordo del pubblico suolo, alla mancata raccolta delle deiezioni animali  e a tutti quei comportamenti incivili di cui siamo ogni giorno incolpevoli spettatori.

La sola presenza delle G.E.V. può essere un valido deterrente a tutto questo. Di fronte a incivili reazioni verbali o fisiche di cittadini colti sul fatto la guardia ecologica può richiedere in qualunque momento l’intervento delle Forze dell’Ordine. In grandi città metropolitane come Milano e Bologna le G.E.V. sono una risorsa gratuita delle Pubbliche Amministrazioni e collaborano con esse e allora perché non anche a Genova partendo dalla Valletta Rio S. Pietro ma pensando anche ad altri luoghi come Parco delle Mura, parco del Peralto,  Duchessa Galliera, Durazzo Pallavicini, parchi Nervi, ecc..?

oerre

2 Comments

2 Comments

  1. marcello

    18/11/2024 at 10:25 PM

    Non mi risulta che nel Parco di Nervi operino le GEV e neppure negli altri spazi verdi comunali,per questo ci sono gli uomini e le donne della Polizia Municipale,questo più che un articolo su un possibile servizio di vigilanza è uno spot gratuito per le GEV.

    • ilcornigiotto

      19/11/2024 at 7:17 AM

      Infatti nella ns città le GEV non esistono mentre invece sono una realtà che funziona in diverse città metropolitane del nord Italia. Quello che si chiede all’Amministrazione è di avviare una sperimentazione partendo dal ns quartiere. Se funziona la si può estendere anche agli altri Municipi.

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